L'articolo pubblicato sulla Stampa del 30 marzo, riguardante la restituzione di reperti archeologici provenienti da Museo di Oslo e restituiti da re Harald V di Norvegia al Muse Rapa Nui dell'Isola di Pasqua, conclude con la frase "I modesti e piccoli reperti del Kon-Tiki potrebbero avere messo in moto un meccanismo che cambierà per sempre i musei in Europa." In realtà Kon-Tiki c'entra, ma per ragioni differenti. Tutto incomincia quando Thor Heyerdahl, l'avventuroso ricercatore che nel 1947 aveva raggiunto la Polinesia dal Perù a bordo di una zattera costruita con la tecnica di peruviani antichi, nel 1955 visita l'isola di Pasqua per cercare ulteriori conferme della sua teoria: l'impresa di un misterioso popolo dalla pelle bianca e i capelli rossi che era migrato su zattere di balsa dalle coste sudamericane andando verso Ovest. Ma l'arrivo del "Señor Kon Tiki" dai tratti vichinghi e la sua collaborazione con Padre Sebastiano Englert, archeologo e antropologo e con il sindaco Don Pedro, uno dei pochi discendenti del popolo delle "lunghe orecchie", crea un sommovimento culturale nella piccola comunità e l'archeologia ridà voce a un passato le cui tragiche vicende sono ancora racchiuse nella memoria degli anziani. Sarà l'"Aku Aku" (spirito) del norvegese abbastanza forte da permettergli di penetrare i segreti sepolti nelle grotte-rifugio dell'isola?

Ai Non Soci segnaliamo la “TESSERA SIMPATIZZANTI” (costo una tantum: € 5,00 non rinnovabile) che permette di partecipare a 3 iniziative del Gruppo Archeologico Ambrosiano (ad eccezione delle attività di cantiere) usufruendo delle agevolazioni previste per i Soci.